Forum: le risposte alle tue domande

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vomito spontaneo
03/02/2016
 
  Dottssa buonasera, mia figlia di 13 anni a volte vomita spontaneamente e il medico di base non ha rilevato problemi di stomaco, dice che è un fatto nervoso. Com'è possibile?? Grazie, saluti, A.M.  
   
  Gent.ma Sig.ra M., può capitare soprattutto ai bambini ed agli adolescenti di vomitare di fronte a situazioni o emozioni spiacevoli, che non riescono a digerire e tendono a rifiutare (da lì il vomito). Questo accade quando l'emozione viene percepita come troppo violenta o dolorosa e non può essere elaborata a livello mentale. E' probabile che sua figlia stia attraversando un periodo difficile in cui si sente addolorata e spaventata da qualcosa, tanto che non riesce a comunicare verbalmente il suo disagio, che viene espresso a livello corporeo. Sarebbe opportuno un colloquio psicologico per sondare eventuali problematiche e pianificare un eventuale intervento terapeutico. Cordiali saluti, Dott.ssa Corleto  
disturbi alimentari
03/02/2016
 
  Cara doc, le scrivo in merito a mia figlia, che non ha mai avuto un buon rapporto con il cibo. Ha 23 anni e già da 4-5 anni mangia pochissimo. A volte l'ho sorpresa a vomitare. Poichè ultimamente ha avuto problemi con un ragazzo non vorrei che andasse fuori di testa...potrei portarla da lei per qualche colloquio? Gina N.  
   
  Cara Sig. Gina, mi colpisce il fatto che sembri essere più preoccupata per i problemi sentimentali di sua figlia, che per il problema con il cibo, che può essere pericoloso innanzitutto per la sua salute. In questi casi, oltre alla psicoterapia, che deve essere continuativa, è importante anche fare un passaggio dal medico curante, che predisponga uno screening completo atto a verificare le condizioni di salute complessive della ragazza. La questione, però, è che in questo caso si tratta di una maggiorenne, pertanto lei non può obbligarla ad andare dal medico nè ad intraprendere una psicoterapia. Un modo per incentivarla, però, potrebbe essere il suo stesso coinvolgimento nella psicoterapia di sua figlia. Potreste decidere di svolgere insieme questo percorso, di modo che la ragazza non si sentirebbe quella "malata". Resto a disposizione per ulteriori informazioni o contatti, cordiali saluti, Dott.ssa Ilaria Corleto  
autolesionismo
13/11/2013
 
  Cara Dottoressa, le scrivo perchè avrei bisogno di aiuto riguardo mia figlia. Ha 15 anni e mi sono accorta che purtroppo ha problemi di autolesionismo, spesso si fa del male, strappandosi i capelli o addirittura tagliuzzandosi le dita. Inoltre ha sbalzi d'umore continui e non vuole parlare con me. Che cosa mi consiglia? Grazie, Giorgia N.  
   
  Gentile Giorgia, ritengo che sua figlia abbia sicuramente bisogno di un aiuto tempestivo, in quanto l'auto-lesionismo è un problema serio, nel senso che gli adolescenti che ne soffrono non sono capaci di riconoscere e mentalizzare le proprie emozioni e, pertanto, tendono ad "agirle" attraverso atti impulsivi ed incontrollabili, che spesso sono pericolosi soprattutto per se stessi. Dietro l'atto di farsi del male c'è tutto un universo pieno di paure e di emozioni negate. L'intervento ideale per sua figlia è una psicoterapia che miri a darle gli strumenti per riconoscere le sue emozioni e riflettere su di esse. Una volta iniziato il percorso, poi, si potrà valutare anche l'eventualità di ricorrere ad un aiuto farmacologico per calmare gli stati d'ansia ed i cambiamenti d'umore. Mi contatti se desidera ricevere ulteriori informazioni. Saluti, Dott.ssa Ilaria Corleto  
adolescenza difficile
13/11/2013
 
  Dottoressa mi scusi...mia figlia da un po' di tempo si comporta in modo strano...piange spesso, si chiude in camera...e spesso anche in bagno per ore. Un paio di volte l'ho sentita vomitare!Sono preoccupata, cosa posso fare? Grazie e scusi il disturbo, Patrizia I.  
   
  Cara Patrizia, l'adolescenza è un periodo particolarmente problematico e complesso, che comporta un cambiamento non solo nel corpo dell'adolescente, ma anche nella sua identità e nell'intero sistema di relazioni familiari. Tale cambiamento può essere vissuto come spaventoso e comportare una serie di problemi. Nel caso di sua figlia, è probabile che ella non riesca a dar voce a emozioni o malesseri sotterranei, che rifiuta e che trovano via di sfogo attraverso il corpo. Una psicoterapia potrebbe aiutarla ad esprimere le emozioni che non riesce a decifrare ed a trovare uno spazio in cui ridefinire se stessa, in questo periodo di cambiamenti. Può contattarmi via mail o telefono quando vuole. Cordiali saluti, Dott.ssa Ilaria Corleto  
crisi di coppia
13/11/2013
 
  Dottoressa buonasera..io e mio marito non parliamo quasi più..ci rivolgiamo la parola solo a tavola davanti ai nostri figli..se parliamo un po' di più litighiamo e sono urla furiose!!!che cosa mi consiglia??può essere utile una terapia di coppia??ma in che consiste e quanto dura?? Grazie, Michela B.  
   
  Cara Michela, penso che il motivo per cui lei e suo marito non riusciate a comunicare sia la paura che avete di essere feriti non sentendovi capiti e, di conseguenza, il timore di innervosirvi troppo, di ricevere un'ennesima frustrazione. La psicoterapia di coppia può essere un buon modo per dare voce a queste emozioni inespresse all'interno di un ambiente protetto, capace di accoglierle e contenerle. Magari potrete rendervi conto che la rabbia e l'aggressività che mostrate sono solo la copertura di altri sentimenti più profondi. Tale percorso potrebbe esservi utile per riuscire a capirvi meglio e ad ascoltarvi, o al contrario, per realizzare che ormai state davvero camminando su binari che non si incontreranno più. Le sedute di coppia hanno una frequenza settimanale e durano circa un'ora e trenta minuti, la durata del percorso dipende dal caso specifico, ma con una coppia motivata cominciano a rilevarsi cambiamenti già dopo un paio di mesi. Se ha bisogno di ulteriori informazioni può telefonarmi o scrivermi. Cordiali saluti, Dott.ssa Ilaria Corleto  
insonnia e inappetenza
01/10/2013
 
  Cara Dott.ssa, Le scrivo perchè da circa 2 mesi ho un problema d'insonnia notturna e d'inappetenza...non riesco a dormire e a mangiare a sufficienza e questo si ripercuote negativamente sia sul mio lavoro, che sulla mia vita quotidiana. E' probabile che il mio malessere sia legato alla mia vita sentimentale che non mi soddisfa...La cosa che più mi dà fastidio è che io cerco di essere attiva, di condurre una vita normale, ma questi disturbi fisici intaccano il mio rendimento ed il mio umore..Mi potrebbe aiutare? Grazie, Rita P.  
   
  Cara Rita, se l'insonnia e l'inappetenza continuano a tormentarla è perchè evidentemente ci sono pensieri o emozioni spiacevoli che si rifiuta di accettare (come quando rifiuta il cibo), ma non riesce ad identificare tali pensieri, nè a vivere l'emozione connessa ad essi; non trovando una via d'uscita l'emozione si scarica attraverso il corpo. Gli sforzi che fa per essere attiva di cui mi parla, inoltre, mi fanno pensare che lei cerchi quasi di "abolire" e controllare tali pensieri o emozioni disturbanti, come se volesse dar loro un ordine, come alla sua vita quotidiana. Forse la sua mente ed il suo corpo le stanno chiedendo di lasciarli liberi, di non incanalarli in categorie precostituite. Magari fa pensieri o prova emozioni diverse da quelle che si sarebbe aspettata da se stessa, che non accetta, ma il controllo non serve ad eliminarli, è più utile ascoltarli per capire cosa rappresentano ed imparare a gestirli. Se desidera approfondire la questione, può contattarmi per fissare un appuntamento. Cordiali saluti, Dott.ssa Ilaria Corleto  
cefalea
24/05/2013
 
  Gent.ma Dott le scrivo perchè nell'ultimo periodo ho sempre una forte cefalea. Ho fatto lo screening diagnostico necessario, ma non è risultata alcuna patologia organica, per cui i medici hanno detto che la causa potrebbe essere psicosomatica. In effetti ultimamente sono un po' sotto stress, io sono un dirigente aziendale e mi capita che il mal di testa può essermi di supporto. Lei cosa ne pensa??La psicoterapia può aiutare in una situazione simile? Grazie mille e cordiali saluti, S.F.  
   
  Gent.mo Sig. F., da quello che mi scrive posso ipotizzare che i medici abbiano ragione. La sua cefalea può essere sintomo di una situazione di stress, in cui probabilmente si sente sovraccaricato, ma crede di non potersi permettere di rilassarsi a causa delle responsabilità che ricopre e magari anche perchè tende al perfezionismo. A volte, inoltre, la cefalea può essere anche indicativa di stati di tensione legati alla rabbia, che non viene espressa e, quindi, è somatizzata a livello dei muscoli del collo che si irrigidiscono. I sintomi somatici compaiono però perchè lei non si concede l'espressione e l'aborazione delle proprie ansie e della propria rabbia, che non trovando un altro canale d'espressione si ritorcono sul corpo. E' come se la sua istintività e la sua energia fossero compresse da schemi di razionalità e autocontrollo che la bloccano. L'ipertrofia della ragione è quindi un meccanismo di difesa che un soggetto intelligente e dotato mette in atto per difendersi da "un'incandescenza" emotiva che non sa come maneggiare e teme di lasciar fluire. Solo che la tattica non funziona e la cefalea compare proprio per ricordarglielo. La psicoterapia nel suo caso può essere senz'altro d'aiuto per favorire il libero flusso delle emozioni represse a scapito della razionalità. Mi contatti se ha bisogno di informazioni aggiuntive. Cordiali saluti, Dott.ssa Ilaria Corleto  
depressione
22/05/2013
 
  Gentile dottoressa, ultimamente mi sta accadendo spesso di essere di malumore, giù di morale...ho spesso crisi di pianto e mi sento triste. La verità è che io non sono soddisfatta della mia vita, lavorativa e soprattutto sentimentale, e la cosa brutta è che in questi momenti penso che andrà sempre male, che non posso aspettarmi niente di meglio in futuro...cosa ne pensa?La psicoterapia potrebbe essermi d'aiuto? Grazie, T.  
   
  Gentile T., da quello che mi dice trapela uno stato depressivo, che potrebbe essere reattivo rispetto a qualche evento o situazione che l'ha provocato, magari senza che lei nemmeno se ne rendesse conto a livello consapevole. Ma le cause della depressione in genere sono molto profonde e complesse. Ovvero, è possibile che abbia sperimentato negli ultimi tempi una separazione o un abbandono che le abbia rievocato separazioni vissute anni addietro, oppure che qualche evento accaduto le abbia riattivato condizioni di vulnerabilità che aveva dentro di sè, ma che aveva tentato di soffocare...ora è come se fosse stato aperto il vaso di Pandora. La psicoterapia può essere senz'altro d'aiuto con questo tipo di problematica, poichè va ad esplorare le sue emozioni attuali collegandole con quelle antiche, incistate dentro di lei, che danno luogo ai sintomi depressivi. Mi contatti se ha bisogno di ulteriori informazioni o per richiedere un appuntamento. Cordiali saluti, Dott.ssa Ilaria Corleto  
abbandono
16/06/2012
 
  Dottoressa sono disperata, mio marito mi ha lasciata per un'altra!! Eravamo sposati da 3 anni e stavamo benissimo, non so cosa è successo....Io ora non dormo, piango sempre ed ho paura per mia figlia di 2 anni, non vorrei farla soffrire se mi vede piangere....cosa mi consiglia??perchè sto così male??devo andare in terapia??Grazie, Loredana P.  
   
  Cara Loredana, è normale soffrire tanto per un abbandono, per una perdita affettiva che a quanto mi sembra di capire non si aspettava nemmeno. Se però il dolore diventa insuperabile dovrebbe chiedersi quanto questo matrimonio rappresentasse la base della sua stessa identità, come se lei esistesse solo in quanto "moglie di...". Sarebbe utile, inoltre, scoprire se ci sono stati altri abbandoni in passato ed il modo in cui lei li ha vissuti e fronteggiati, perchè una reazione spropositata di fronte alla separazione potrebbe essere legata anche alla mancata elaborazione di una separazione precedente. In questo caso un percorso terapeutico le potrebbe essere utile per sciogliere i nodi irrisolti e sanare le antiche ferite. Mi contatti se ha bisogno di ulteriori informazioni o per richiedere un appuntamento. Cordiali saluti, Dott.ssa Ilaria Corleto  
ansia al lavoro
12/05/2012
 
  Gent. Dr.ssa, le scrivo perchè mi sta capitando di avere una forte ansia subito prima di andare al lavoro. Quando aspetto un cliente con cui devo contrattare mi viene la tachicardia, mi sudano le mani, poi quando il cliente arriva mi calmo e svolgo tranquillamente il mio compito. E' normale tutto ciò? Grazie mille e cordiali saluti, Luigi S.  
   
  Caro Luigi, mi sembra che la sua ansia, oltre che al lavoro, sia legata al contatto con il cliente, ovvero al rapporto interpersonale con una persona che probabilmente non conosce o conosce poco. Oltre all'ansia per il compito da svolgere, c'è, dunque, la paura dell'incontro con "l'altro da sè". Mi sembra di capire che lei sia una persona precisa, che ci tiene a svolgere al meglio il suo lavoro e per questo può andare facilmente sotto stress, ma al contempo traspare anche una chiusura verso i rapporti sociali, che causano ansia perchè sono vissuti come potenzialmente pericolosi. E' come se lei non so sentisse all'altezza delle persone o delle situazioni, questo le dice qualcosa? Mi contatti per qualsiasi altra informazione o per concordare un appuntamento. Cordiali saluti, Dott.ssa Ilaria Corleto  

 


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